Mese: marzo 2020
GAZA. Progetto mascherine anti-virus
SOSTEGNO ALLE ATTIVITÀ DI LOTTA ALLA DIFFUSIONE DEL CORONA-VIRUS A GAZA
Localizzazione: Striscia di Gaza
Beneficiari: 1) popolazione economicamente svantaggiata della Striscia
2) Ditta Maraky di Soad Kalub, azienda artigianale di sartoria
specializzata in produzione di camici, tute ospedaliere,
mascherine chirurgiche e simili.
3) Piccole ditte produttrici di saponi nella Striscia di Gaza.
Obiettivo immediato:fornire dispositivi sanitari di protezione individuale di
base contro il contagio da virus
Obiettivo finale: sostenere lo sviluppo dell’azienda Maraky creata 4 anni fa a Gaza dalla signora Soad Kalub dopo che la precedente azienda, localizzata a Rafah, era stata completamente distrutta dall’aggressione israeliana del 2014 denominata “margine protettivo”.
L’azienda, grazie alla tenacia della signora Soab Kalub, si sta lentamente affermando e dà lavoro e formazione professionale a un gruppo di donne gazawe liberandole dalla dipendenza dai sussidi internazionali;
Modalità d’azione: non potendoci recare personalmente in Palestina dato il
blocco sanitario, ci affidiamo a referenti di provata fiducia per la realizzazione del progetto che seguiremo on line.
Budget: 7.000 (settemila) euro
Modalità di finanziamento: libere sottoscrizioni di soci e donatori volontari
Tempi di realizzazione: 40 giorni a partire dal 1°aprile 2020
PREMESSA e MOTIVAZIONI.
Il 30 marzo di due anni fa, Giornata della Terra, iniziava la Grande Marcia del Ritorno lungo il confine terrestre della striscia di Gaza con l’obiettivo di denunciare al mondo l’inadempienza da parte di Israele verso la Risoluzione Onu 194/1948 relativa al DIRITTO AL RITORNO nelle proprie terre dei profughi palestinesi e l’illegale assedio della Striscia, sperando che il mondo agisse in nome del Diritto.
Nelle manifestazioni che si sono ripetute ogni venerdì per quasi due anni, Israele ha dato ai suoi cecchini la possibilità di esercitarsi su bersagli umani, uccidendo e ferendo un numero impressionante di manifestanti inermi. Il mondo, quello delle istituzioni, al quale si chiedeva di agire non ha agito, se non con pallidi cenni di disappunto. La situazione resta drammatica. Continua a leggere